Gli Investimenti Diretti Esteri E Le Multinazionali (Foreign Direct Investment and Multinational Firms)
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Italian Abstract: Dai primi anni ’90 l'internazionalizzazione e proceduta assai rapidamente. Con la riorganizzazione dei processi produttivi su scala globale la crescita degli investimenti diretti esteri (IDE) ha oltrepassato quella di PIL e commercio ed e mutata la loro distribuzione geografica e settoriale. Nel 2012 i flussi di IDE diretti ai paesi emergenti hanno superato per la prima volta quelli verso i paesi avanzati. L’Italia mostra un ritardo sia come ricettore sia come originatore di IDE. L’espansione delle multinazionali italiane negli anni ’90 si e concentrata nei settori tradizionali e nelle economie dell’Europa dell’est. Nello scorso decennio gli investimenti si sono invece rivolti ai mercati piu dinamici e verso settori piu evoluti. La struttura industriale composta in larga parte da aziende di dimensioni ridotte contribuisce al ritardo dell’Italia nei processi di internazionalizzazione piu stabili: rispetto a Germania e Francia, e infatti significativamente maggiore il ricorso ad accordi commerciali e di sub-fornitura tra le modalita di internazionalizzazione, rispetto all’investimento in impianti produttivi all’estero.English Abstract: Since the early 1990s internationalization has moved forward very rapidly. With the reorganization of production processes on a global scale, the average growth rate of foreign direct investment (FDI) has exceeded that of GDP and trade, and its geographical and sectoral distribution has changed. In 2012, for the first time FDI flows to developing countries outpaced those to developed countries. Italy lags behind as a destination for FDI inflows and also as an originator of FDI outflows. The expansion of Italian multinationals in the '90s was largely driven by investment in traditional industries and in Eastern European economies. During the last decade a larger share of Italian FDI has been directed towards the most dynamic markets and innovative sectors. Italy’s industrial structure, which largely consists of small firms, is a factor in Italy’s delay in pursuing stable internationalization strategies. Compared with Germany and France, Italian firms show a significantly higher propensity to make use of arm's length and sub-contracting agreements rather than establishing production facilities abroad.