Tecniche di navigazione assistita per l'utilizzo fotogrammetrico di uav (unmanned aerial vehicle)

The Information Technology for Humanitarian Assistance Cooperation and Action (ITHACA) Organization, founded by Politecnico di Torino and SiTI (Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione,) coordinates several projects with the main goal of providing technological support to the United Nations World Food Programme (WFP), the largest agency of the United Nations, in the field of emergency preparedness and management.One of the main projects deals with the manufacturing of a UAV prototype (Unmanned Aerial Vehicle) capable of autonomous flight and equipped with instrumentation suitable for imaging surveys. A Micropilot autopilot has been recently installed, allowing the aerial platform to fly according to a predefined flight plan (except for landing and take-off operations, up to the present). The payload has been connected to the autopilot in order to automatically control the acquisition of the images. In this paper the results of autonomous test flights are shown. Further developments concern the exploitation of attitude and position data in order to test a direct georeferencing approach. Atti 11 Conferenza Nazionale ASITA, Centro Congressi Lingotto, Torino 6 – 9 novembre 2007 2 INTRODUZIONE ITHACA (Information Technology for Humanitarian Assistance, Cooperation and Action) è un’associazione che vede come soci fondatori il Politecnico di Torino e il SiTI (Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione) ed ha lo scopo di condurre attività operative e di ricerca nel settore della geomatica per l’analisi, la valutazione e la mitigazione dei danni nei casi di emergenze ambientali. Uno dei principali progetti in corso è lo sviluppo di un prototipo di velivolo senza pilota a bordo (UAV = Unmanned Aerial Vehicle) con capacità di volo autonomo ed equipaggiato con strumentazione idonea al rilievo di dati territoriali e ambientali. Il progetto, denominato “Pelican”, rientra in una delle principali attività di ricerca a supporto del WFP (World Food Programme), la più grande agenzia operativa delle Nazioni Unite. La finalità del progetto è infatti di predisporre una flotta di velivoli autonomi dotati di opportuni sistemi di acquisizione ed elaborazione dei dati, che consentano di realizzare cartografie speditive per la valutazione delle conseguenze di un evento catastrofico (Early impact). Allo stato attuale il velivolo è dotato di una scheda autopilota che consente l’esecuzione autonoma di piani di volo prestabiliti ad esclusione, per il momento, delle operazioni di decollo e di atterraggio. L’attenzione del lavoro di ricerca è quindi focalizzata sul settaggio dei parametri di controllo del velivolo, al fine di garantire l’esecuzione delle rotte con caratteristiche idonee agli scopi fotogrammetrici. L’UAV “Pelican” L’UAV Pelican è un prototipo di velivolo dotato di un autopilota ed equipaggiato con una camera digitale ad uso fotogrammetrico. Il velivolo è quindi in grado di compiere voli autonomi seguendo rotte pre-programmate, e di eseguire acquisizioni digitali controllate dall’autopilota stesso. La piattaforma (MH 2000, figura 1) è stata sviluppata e brevettata dal gruppo di ricerca guidato dai Proff. F. Quagliotti e G. Guglieri del Dipartimento di Ingegneria Spaziale (DIASP) del Politecnico di Torino. Esso presenta un’apertura alare di 2000 mm, un peso massimo al decollo di 10 Kg, ed è equipaggiato con un motore elettrico, alimentato a batterie ai polimeri di litio in grado di garantire un’autonomia di circa un’ora. La configurazione è a tutt’ala, con fusoliera integrata in vetroresina. Il massimo carico utile (payload) è di 2.5 Kg. E’ attualmente in fase di completamento una versione in fibra di carbonio che non solo migliorerà le caratteristiche strutturali del velivolo ma consentirà anche di aumentare la capacità di carico al decollo. Figura 1 Equipaggiamenti principali della piattaforma aerea Atti 11 Conferenza Nazionale ASITA, Centro Congressi Lingotto, Torino 6 – 9 novembre 2007 3 L’autopilota installato a bordo è il MP2128 della ditta canadese Micropilot. Il sistema è costituito da una scheda con funzioni GNC (Guidance, Navigation and Control), montata in centro fusoliera ed una GCS (Ground Control Station), costituita da un PC con software Horizon, in grado di gestire tutte le funzioni di “comunicazione” tra operatore a terra e autopilota. La scheda ha il peso di soli 28g ed è costituita da un ricevitore GPS, giroscopi sui 3 assi, accelerometri, sensori di velocità (tubo di Pitot) e di quota (barometrico). Il sistema è in grado di controllare in automatico fino a 24 servocomandi. La frequenza di feedback dei sensori è di 5 Hz, mentre la frequenza di acquisizione del GPS è di 1 Hz. L’antenna ricevente attualmente installata permette di effettuare posizionamento assoluto cinematico con misure di codice. Il ricevitore GPS del MP2128 può comunque essere sostituito con un ricevitore “Ublox” a frequenza di acquisizione di 4 Hz, in grado di accettare le correzioni differenziali per un DGPS con misure di codice. La comunicazione con la GCS è garantita da un radio-modem con frequenza di comunicazione 2.4 GHz. Il software Horizon (Figura 2) è un’interfaccia per la comunicazione con l’autopilota. La principale funzione del software è quella di monitoraggio e interazione in tempo reale con il velivolo durante le fasi di volo. Inoltre è possibile creare o importare piani di volo predefiniti (con un massimo di 1000 waypoints) ed eventualmente apporre delle modifiche durante le fasi di volo, nonchè configurare e controllare i servocomandi dedicati a motore, alettoni e vari sensori installati sul velivolo. Consente inoltre di settare i guadagni aerodinamici del velivolo anche in fase di volo e di simulare voli in funzione delle specifiche assegnate. È infine possibile effettuare il download in telemetria dei parametri di volo, i quali possono essere analizzati mediante il software Logviewer, che permette di convertire i dati grezzi acquisiti dall’autopilota nel sistema metrico e di visualizzarli sia in formato tabellare che grafico (Figura 3), con una frequenza di campionamento di 5 Hz. Allo stato attuale l’UAV è equipaggiato con un sistema di acquisizione di immagini costituito da una camera fotografica e da una video-camera. Questi sensori sono montati e integrati in un alloggiamento dedicato (pod) che può essere facilmente montato nella parte sottostante la fusoliera. La camera è attualmente una RICOCH GR digitale con risoluzione di 8 Mpixel e focale (no zoom) di 5.9 mm. Il peso è di 200g, comprese le batterie. Date le dimensioni ridotte (107 x 58 x 54 mm) è stato possibile montare la camera nel pod trasversalmente all’asse fusoliera, in modo da aumentare l’abbracciamento laterale. All’interno del pod è inoltre installata una telecamera che inquadra il monitor LCD della camera fotografica e invia un segnale video a terra (via radio, con portata proporzionale alla potenza di trasmissione, variabile a seconda della normativa nazionale). In questo modo è possibile avere una visione in tempo reale delle zone sorvolate, unitamente al controllo sullo stato di funzionamento della camera digitale. Figura 2 – Software di navigazione Horizon Figura 3 – Software dedicato alla telemetria Atti 11 Conferenza Nazionale ASITA, Centro Congressi Lingotto, Torino 6 – 9 novembre 2007 4 Pianificazione ed esecuzione delle prove di volo Allo stato attuale sono in corso di svolgimento numerose prove di volo presso il campo volo di Villareggia (To), al fine di settare correttamente i parametri di controllo dell’UAV e di testare le potenzialità e i limiti della scheda autopilota nella navigazione automatica. Un’ulteriore finalità dei test è di verificare il corretto collegamento tra scheda autopilota e camera fotografica per lo scatto in automatico delle immagini. Le prove sono state organizzate in funzione di differenti piani di volo; nel presente articolo si farà riferimento unicamente al piano di volo “Grid 1” riportato in figura 4. Gli interassi tra le strisciate sono stati opportunamente definiti in funzione delle possibili applicazioni fotogrammetriche. La quota di volo prevista per le prove effettuate è di 120 m. Il piano di volo è redatto a tavolino e memorizzato in un apposito file (.fly) secondo le specifiche proprie del software Horizon. Mediante opportuni codici di comando è possibile definire le operazioni di navigazione del velivolo nonché identificare geometricamente il piano di volo attraverso l’inserimento di waypoints. I “waypoints” sono punti geometrici che stabiliscono la rotta del velivolo e che possono essere espressi in coordinate geografiche (Datum WGS84) oppure in un sistema euleriano con origine nel punto in cui è posizionato il velivolo al momento in cui il GPS viene attivato. Il comando “FlyTo” consente la navigazione automatica del velivolo in prossimità del waypoint. L’autopilota considera il waypoint raggiunto se viene soddisfatta una delle seguenti condizioni (Figura 5): la traiettoria del velivolo interseca la retta passante per il waypoint ed ortogonale alla retta passante per il punto stesso ed il waypoint precedente; la traiettoria del velivolo intercetta un’area quadrata il cui lato è pari al doppio del diametro di un intorno circolare del waypoint, valore che può essere definito a discrezione dell’utente. Figura 5 – Condizioni per il raggiungimento del waypoint (figura tratta dalla manualistica Micropilot) Nome Numero strisciate Lungh. Strisciate (m) Interasse (m)